venerdì 1 febbraio 2013

La scuola media

In questi giorni dovrei iscrivere mio figlio al primo anno della scuola secondaria di primo grado, ovvero alla vecchia scuola media.
Mentre molti genitori si affannano per le iscrizioni on line, io sono ancora incerta sul da farsi.
Quale scuola potrà essere adatta ad un ragazzino intelligente, ma che facilmente si lascia sommergere dalle difficoltà, che spesso si sente inadeguato e il cui modo di apprendere, lo verifico ogni giorno, è differente perché non ha bisogno solo di teorie, ma di sperimentare, di essere incuriosito dal sapere?
So cosa non voglio per lui.
Sarà inadatta una scuola selettiva, dove i ragazzi saranno misurati e testati, perché questo causa al mio, ma non solo a lui, inutili ansie che avviliscono la crescita.
Non desidero una scuola dove i ragazzi siano sommersi dalle nozioni, senza il tempo di assimilare le conoscenze, senza il tempo della riflessione, non perché non si debba lavorare, ma perché ci possa appropriare del sapere, affinché questo sia veramente tale.
Non una scuola dove le conoscenze siano trasmesse solo con lezioni frontali, perché tra gli undici e i tredici anni è ancora importante il saper fare per imparare: usare le mani per apprendere, sperimentare, é ancor oggi, anche in epoca informatica, necessario oltre che piacevole.
Non una scuola autoritaria dove la disciplina sia imposta, ma una scuola autorevole, dove la disciplina sia condivisa dai ragazzi perché riconoscono il giusto agire degli adulti, così diverranno a loro volta persone responsabili.
Le alternative che si pongono sono tra scuola pubblica e privata e già ne abbiamo visitate alcune, senza giungere ad una decisione.
La scuola pubblica oggi mi pare, nonostante la buona volontà degli insegnanti, costretta dalle poche risorse disponibili e dalle indicazioni ministeriali a privilegiare la quantità del programma piuttosto che l'attenzione alle necessità del ragazzo e la trovo in difficoltà anche nell'affrontare il lato educativo, disciplinare, oscillante tra una severità a volte difficile da condividere e un lassismo generalizzato che non forma i ragazzi.
La scuola privata dispone di maggiori risorse e quindi di strumenti formativi aggiornati, il che mi pare spesso la porti a fornire anche troppe nozioni, a caricare i ragazzi di conoscenze, in questo rispondendo generalmente alla richiesta dei genitori di una scuola di qualità e che quindi offra molteplici discipline. Sicuramente la scuola privata presta una particolare attenzione nel seguire il processo di crescita personale del ragazzo e questo è sicuramente uno dei suoi punti di forza.
Purtroppo nella maggior parte dei casi essa coincide con la scuola cattolica, questo  non è da sottovalutare, perché non tutte le famiglie, sono disposte a condividerne l'impostazione confessionale.
Al momento ancora non so quale sia la scuola che più si avvicina a ciò che desideriamo, intanto continuiamo a riflettere e cercare, ancora per qualche giorno.